La città di Bramante

In Lombardia, a Loreto o in Vaticano i luoghi di Bramante mi sembrano concorrere a delineare aspetti generali di una città e di un paesaggio costruito ancora adeguati. Una costruzione forse frammentaria, sospesa, ma comunque capace di rappresentare il valore pubblico della città e di attribuire senso e misura a preesistenze, persino a rovine. Come frammenti ancora affioranti le opere di Bramante sanno riunire impianto, topografia e aspetti naturali del paesaggio, permanenze e costruzione tecnica, luogo del progetto e progetto. Sino a poter costituire ancor oggi un irrinunciabile insegnamento.

LetteraVentidue. Collana Figure

LA NUOVA DARSENA DI MILANO

Relazione tenuta nell'ambito della manifestazione Architect@work 2017 "Acqua, architettura e materiali” il 30 novembre 2017, presso il MiCo – Milano Congressi, piazzale Carlo Magno1, a Milano.
Nella stessa occasione il progetto per la nuova Darsena è stato esposto nella mostra a cura dell’Arch. Arianna Callocchia.
L'esposizione milanese trasferiva i materiali della analoga esposizione di Roma presso la Fiera Roma dell’11-12 ottobre 2017.

PRIX EUROPÉEN D’ARCHITECTURE PHILIPPE ROTTHIER 2017

Sabato 14 ottobre 2017, a Bruxelles, è stata assegnata una menzione  speciale della Giuria del Premio europeo d’architettura Philippe Rotthier 2017, agli architetti Sandro Rossi, Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto, per il progetto della nuova Darsena di Milano.

Il progetto viene esposto nella sede della Fondation Civa in rue de L’Ermitage, 55 a Bruxelles nella mostra che si è inaugurata sabato 14 ottobre.

 http://www.rotthierprize.be/index.php/en/

17/10/2017

LA DARSENA IN MOSTRA

Dal 2 al 22 dicembre 2016 si è svolta a Napoli presso il DiAP, dipartimento di Architettura della facoltà di Architettura di Napoli una mostra dedicata al progetto per la Darsena di Milano.
Il progetto è stato documentato nel volume: AA. VV. La Nuova Darsena di Milano progetto e costruzione. Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto, Sandro Rossi, Ed. CLEAN, collana Mostre e Maestri di Architettura, Napoli 2016.

RESIDENZA A VIGEVANO

LA DARSENA DI MILANO
con gli architetti Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto e J.F. Bodin
e con soc. D'Appolonia, Manens-Tifs, ing. E. Moretti, D.L. ing. P. Frezza

Con il lavoro completato alla Darsena se ne sono riportati in luce aspetti da tempo dimenticati, sepolti sotto le sponde: il Ticinello nei suoi rapporti con la porta del Cagnola, il ponte cinquecentesco, la conca di Viarenna perché potessero contribuire, assieme al  nuovo del progetto, ad affermare il carattere - anche portuale - di questa parte di città. L’esito è un frammento della Milano contemporanea ancora realistico, adeguato e rispondente alle attese depositate qui.

Milano ha ritrovato la sua acqua.
Con l’acqua, sono tornate popolazioni di animali acquatici che, durante il lavoro di cantiere, avevano abbandonato questo spazio. La città è tornata ad appropriarsi delle sponde per affacciarsi al grande bacino, allo spettacolo dei traffici e delle attività che si svolgono sull’acqua. Il tempo lento del suo scorrere torna a scandire lo spazio raccolto e a contrapporsi a distanza, oltre ai nuovi argini, alla concitazione urbana.

Fra qualche anno le nuove alberature e la nuova vegetazione giungeranno a maturazione. Così come oggi è stata riaperta, la Darsena potrà sembrare come se fosse lì da sempre.  E potrà apparire, nostro malgrado, disposta a possibili e imprevedibili trasformazioni, a nuove aperture che potranno forse estenderne il senso all’intera città. Ma, già da oggi, il nuovo porto riprende a manifestare il suo destino nel saper rinviare e a riconnettersi, attraverso il fluire dell’acqua, a luoghi lontani e a rappresentare, all’interno della città, il disegno territoriale – padano, mediterraneo e centroeuropeo -  di Milano.

NUOVO PADIGLIONE IN PIAZZA CANTORE A MILANO
con Edoardo Guazzoni e Paolo Rizzatto

A completamento dell’intervento da poco ultimato per la Darsena, coerentemente con le previsioni originarie, le sistemazioni a verde potranno essere estese anche in porzioni di piazza Cantore. Il nuovo padiglione è destinato ad ospitare manifestazioni espositive, piccoli convegni. Le sue pareti, interne ed esterne costituiscono il supporto per un arredo destinato a variare nel tempo, anche con proiezioni, sistemi e materiali a illuminazione e trasparenze mutevoli. Il livello superiore del nuovo padiglione proteso verso il bacino della nuova Darsena, costituisce il punto di osservazione privilegiato sull’intero luogo d’acqua.

FARMACIA A VIGEVANO
con Bruna Vielmi

 

 

I RESTAURI  ALLA STRADA COPERTA E I NUOVI REPERTI IN RELAZIONE AL GIARDINO(*)

Ho spesso pensato di poter redigere un modello ricostruttivo del giardino pensile bramantesco di Vigevano. Dopo i recenti ritrovamenti, alla luce dell’esame delle murature stonacate, mi sembrava che potessero esserci elementi sufficienti.
Ma solo a patto di evidenti approssimazioni.
La difficoltà risiede nelle trasformazioni che questo luogo ha subito ma anche nel modo di operare di Bramante a Vigevano. Bramante, alla fine del ‘400, opera all’interno di un cantiere già in corso, assecondando un programma già avviato, fornendo contributi ‘per frammenti’ a problemi di volta in volta emergenti. E, in questi modi, fornisce indicazioni per un programma che non necessariamente trovò il suo compimento all’interno degli interventi quattrocenteschi.
Questo probabilmente è successo per piazza Ducale a Vigevano. Già in altre occasioni ho riferito del ritrovamento dell’affresco e delle verifiche condotte sull’arco trionfale in piazza. Mi domandavo da tempo quali fossero le ragioni del passaggio da una concezione ancora tardo medioevale della piazza alla sua compiuta definizione rinascimentale, ‘bramantesca’, e credo che i ritrovamenti effettuati abbiano spiegato aspetti di queste modalità.
Questo probabilmente è accaduto anche per il giardino pensile. Altresì ne restano solo aspetti a ricordare il senso di quel luogo. Il grande porticato o le tracce dell’appartamento che, nella contrapposizione attribuivano un senso complessivamente rinnovato alle preesistenze. Resta la memoria di un luogo domestico e segreto che mostrava alla città una parte meravigliosa del castello e le sue sistemazioni vegetali e apriva e riuniva il castello al paesaggio del Ticino. Frammenti che delineano aspetti di un programma disatteso e dimenticato ma ancora presente e forse ancora in attesa di nuove riprese.
Di questo si riferisce estesamente nello scritto recentemente pubblicato.

 

(*) Contributo agli Atti, pubblicati nel maggio 2015, del Convegno tenuto a Vigevano il 7 novembre 2014: I GIARDINI PENSILI DEL PRIMO RINASCIMENTO

Nell’immagine: Perin del Vaga, naumachia nel cortile inferiore del Belvedere

 

IL GRAN TEATRO DELL'ALCQUA
DVD sul territorio del Ticino dal lago Maggiore al Po.

Rifletto spesso sulla nozione di luogo e di paesaggio. Perché nel mio lavoro devo occuparmi di costruire o trasformare luoghi. E non mi occupano problemi dimensionali: luogo è la stanza in cui sto scrivendo queste note ma lo è anche la mia città, le sue campagne.
Continuo anche a riflettere sulla struttura della città contemporanea. La città, nella sua crescita abnorme e frammentaria, nelle sue trasformazioni, entra in contatto con un territorio composto di parti diverse, paesaggi agrari o nuclei edificati che manifestano aspetti, momenti di vicende costruttive complesse. Così, abbiamo sorvolato e filmato il fiume e i suoi paesaggi che parlano di colonizzazioni antichissime e sempre rinnovate, di una straordinaria costruzione che ha visto coinvolti nel tempo, con la natura, agrimensori, agricoltori, ingegneri idraulici, giardinieri, architetti. (...)
Sogno una grande città, una grande regione urbana affacciata al solco del fiume come a un grande luogo unitario, pubblico e collettivo, adeguato alle ragioni del tempo presente.

L’ALLESTIMENTO DELLA STRADA COPERTA NEL CASTELLO DI VIGEVANO.
con Lucia Mainardi

La conservazione della strada Coperta nel castello di Vigevano, da poco ultimata, verrà completata con opere funzionali a una sua compiuta fruizione. Verranno installate opere di allestimento e pannelli didascalici e informativi che documenteranno il senso del ritrovamenti effettuati nell’ambito dell’intervento.